Esuberi P.A. e pensionamento con leggi pre-Fornero

paIl Governo con il suo Ministero della Funzione pubblica ha stabilito già dal 2012 che la Pubblica Amministrazione doveva ridurre il numero dei dipendenti pubblici impiegati nelle funzioni centrali; ministeri e enti previdenziali e nell’anno successivo anche negli enti locali, Regioni e Sanità.

Ciascun Ente stabilito il numero dei dipendenti considerati in esubero, doveva tener conto di parametri ragionevoli, legati alla vicinanza temporale ai requisiti di pensione, ma nel tempo sono poi intervenuti altri fattori che hanno cambiato anche i primi criteri.

I fattori di cambio sono stati in una prima fase gli equilibrii economici dettati dai patti di stabilità degli enti locali e Regioni, e successivamente le cosiddette riforme istituzionali, che hanno coinvolto una serie di Enti pubblici, come la chiusura delle province, tutti gli accorpamenti e/o soppressioni di enti locali come Unioni, Comunità Montane, Parchi, e in Sanità chiusura di ospedali non considerati più utili alla riorganizzazione.

Il Governo ha quindi aperto un capitolo di possibili pensionamenti, che prevedono il raggiungimento dei requisiti previsti dalle leggi esistenti prima dell’ultima riforma del 2011 conosciuta come Legge Fornero. Ha condizionato questi pensionamenti ad un preesame dell’INPS, al quale gli Enti interessati devono presentare le liste nominative dei pensionandi, e l’INPS è tenuto a rispondere previa verifica della disponibilità dei fondi di copertura con il ministero dell’Economia. Solo con la certificazione dell’INPS si può procedere ai pensionamenti.

Vediamo in sintesi in che cosa consistono le leggi pre-Fornero, in questo schema riepilogativo che offre anche un paragone con la legge Fornero applicata dal 2012 in poi:

prefornero

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